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Lutz-Jesco e la giornata internazionale della donna

Donne, fatevi avanti! Il settore tecnologico ha bisogno di più ingegneri donne

È vero che le donne vengono prese meno sul serio e devono sforzarsi di più nel settore tecnologico, un ambito tipicamente appannaggio degli uomini? Non è che un’immagine mediatica distorta che va corretta con urgenza in questi tempi caratterizzati dalla mancanza di giovani talenti, onde evitare di dissuadere le donne dall’intraprendere una carriera, afferma Lisa Kagerbauer, ingegnere alla Lutz-Jesco di Wertheim, un’azienda specializzata nella tecnologia per pompe e sistemi di dosaggio.

«Devo lavorare il doppio per far sì che mi accettino», «Non posso sbagliare, altrimenti tutti pensano che le donne non sono adatte per questo lavoro», «Devo adeguarmi e non attirare più di tanto l’attenzione». È lunga la lista di luoghi comuni che ostacolano l’inizio della carriera a molte donne appassionate di tecnologia in questo settore tipicamente maschile. In genere, tuttavia, la realtà è ben più evoluta, sottolinea Lisa Kagerbauer, che lavora dal 2020 come ingegnere presso Lutz-Jesco, un’azienda specializzata nella tecnologia per pompe industriali e sistemi di dosaggio con sede a Wertheim, nel Baden-Württemberg. «Sin dall’infanzia, i media e la società trasmettono alle donne un’immagine alquanto distorta che nella maggior parte dei casi non è reale» insiste Kagerbauer.

«Il luogo comune secondo cui le donne devono continuamente affermarsi nel settore tecnologico non si riflette nella mia esperienza personale»

Già durante la carriera universitaria, Kagerbauer avrebbe avuto solo esperienze positive condividendo un appartamento con due compagni di studio. «Ci siamo sempre aiutati a vicenda, e la differenza di genere non ha mai avuto alcuna importanza per noi, nemmeno lontanamente» ricorda la 32enne. Anche all’università dice di non aver mai visto nemmeno l’ombra di pregiudizi o disparità di trattamento. «Avevo due docenti donne che erano apprezzate e stimate per la loro professionalità e competenza nelle rispettive materie.» E com’è stato l’inizio della vita lavorativa? Anche lì il genere non è mai stato un problema. «Mi sono sempre sentita aiutata e apprezzata nei panni di una giovane donna che stava per intraprendere una carriera universitaria.» Molti colleghi meno giovani di lei vedevano con entusiasmo la sua passione per la tecnologia ed erano felici di condividere con lei le loro esperienze e conoscenze. «Il luogo comune secondo cui le donne devono continuamente affermarsi nel settore tecnologico non si riflette nella mia esperienza personale. Ciò che conta sono le prestazioni, non il genere.»

«Per il futuro della Germania è importante che più donne apportino il loro potenziale nel settore tecnologico»

In questi tempi caratterizzati dalla dilagante mancanza di giovani talenti, Kagerbauer crede che sia importante aprire il settore tecnologico anche alle donne. Difatti, attualmente il loro numero è più basso che mai, come dimostrano le cifre dell’Ufficio federale di statistica, secondo cui la percentuale di donne che lavorano nel settore di Ricerca e Sviluppo tecnologico nel 2023 raggiungeva a malapena il 18 per cento. «Io credo che per il futuro della Germania sia importante che più donne possano apportare il loro potenziale nel settore tecnologico», dice Kagerbauer. E dà alcuni consigli ad altre donne interessate a lavorare in questo settore: «Non lasciatevi intimidire, fatevi avanti. Nella maggior parte dei casi, gli uomini staranno dalla vostra parte. E fate valere i vostri diritti nelle negoziazioni del salario. Avanzate richieste realistiche e non svendetevi mai.»

Già ai tempi dell’asilo nido, Lisa Kagerbauer aiutava suo fratello maggiore con la matematica

La passione di Lisa Kagerbauer per la tecnologia e le scienze naturali è iniziata ai tempi dell’infanzia: già all’asilo, infatti, aiutava suo fratello, che frequentava le scuole elementari, con i compiti di matematica. «Sono sempre stata affascinata dalla matematica, perché l’ho sempre considerata una sorta di lingua universale dalla logica incorruttibile» ricorda Kagerbauer. Dopo la maturità ha iniziato la laurea in ingegneria di processo e ingegneria chimica all’Università di Karlsruhe Institut für Technologie (KIT), specializzandosi in ingegneria dei processi alimentari e svolgendo un master sulla reologia, e in particolare studiando la fluidità della schiuma del latte. «Ogni giorno, per sei mesi, producevo della schiuma e ne esaminavo l’odore. Da allora bevo solo caffè senza latte» dice Kagerbauer ridendo. Nel 2020 è poi iniziata la sua carriera come ingegnere presso Lutz-Jesco. Nel reparto Tecnologia di sistema e di processo ha sviluppato in team impianti per la purificazione dell’acqua per l’industria e impianti di depurazione. «È fantastico lavorare in un ambiente familiare con colleghe e colleghi gradevoli. Lo preferisco di gran lunga rispetto alla realtà anonima di una grande azienda.» E non le è mancato neanche troppo il potersi godere l’elettrizzante vita notturna di una grande città; oggi, Kagerbauer apprezza più che altro la tranquillità e la serenità che offre la vita di campagna. «Ormai sono qui e non ho intenzione di andarmene».

A proposito di Lutz Holding GmbH

Lutz Holding GmbH è sinonimo di gestione professionale dei fluidi dal 1954. Il gruppo riunisce diverse aziende operanti a livello internazionale nel campo della tecnologia delle pompe, nonché della purificazione e della disinfezione dell’acqua, e conta 16 filiali e rappresentanze in oltre 80 Paesi del mondo. Fanno parte del gruppo le società Lutz Pumpen GmbH di Wertheim, Lutz-Jesco GmbH di Wedemark e Lutz-Jesco Suisse SA di Couvet (Svizzera). Il portafoglio di prodotti comprende pompe, sistemi e accessori per processi di dosaggio, alimentazione, svuotamento e miscelazione dei fluidi più svariati. I prodotti del gruppo Lutz trovano applicazione in innumerevoli settori, tra cui l’industria chimica, l’industria alimentare, la produzione di automobili, la purificazione dell’acqua e delle acque reflue nonché l’industria delle vernici e dei rivestimenti.